Napoli, in Campania, era la capitale del Regno di Ferdinando I, quando  ebbe luogo il grande esodo degli Arbëreshë in Italia. In passato Scanderbeg e Ferdinando I erano stati stretti alleati militari, ma anche amici, sostenendosi ciascun l'altro nei momenti più difficili della loro storia ed avevano interessi reciproci dappertutto.

Scanderbeg veniva accolto a Napoli in pompa magna e con tutti gli onori, visto che aveva sostenuto le guerre per il trono del Regno di Napoli, sia per il Re Alfonso V che per suo figlio il Re Ferdinando I. Questo fu il motivo per il quale il Regno di Napoli fu il solo Paese che nel 1468, dopo la morte di Scanderbeg, accolse a braccia aperte la vedova di Scanderbeg Donika Castriota con suo figlio Giovanni, accompagnati da centinaia di cortigiani e combattenti di Kruja. Napoli divenne anche la destinazione di migliaia di immigrati Albanesi, giunti in Italia per sfuggire all'invasione ottomana del paese.

Da Napoli, per evitare l'assembramento degli albanesi in grandi comunità, questi venivano distribuiti nelle varie province del Regno, principalmente in Calabria e Sicilia, ma diversi di loro rimasero nella Regione Campania. In effetti diverse famiglie rimasero a Napoli, mentre nella Provincia di Avellino ci furono degli insediamenti a Casale (frazione di Ariano Irpino), a Ginestra degli Schiavoni, a Grottaminarda, a Villanova del Battista, a Greci (in lingua arbëreshe: Katundi); nella Provincia di Benevento si formò l'insediamento di Sant'Arcangelo Trimonte; nella Provincia di Caserta nacque l'insediamento di Alife; nella Provincia di Salerno gli insediamenti di Caggiano e Castelluccio Cosentino (frazione di Sicignano degli Alburni).

Dei cinque insediamenti individuati come Arbëreshë della provincia di Avellino, il più importante di questi è Greci (in lingua arbëreshe: Katundi), fondato vicino a Orsara-Terrastrutta dove, il 18 agosto del 1462, ebbe luogo la battaglia tra le truppe Scanderbeg e l'esercito del Piccinino, generale del principe di Taranto Giovanni Antonio del Balzo Orsini, dove Scanderbeg trionfò, distruggendo completamente l'esercito dei baroni che si erano ribellati contro il Re di Napoli.

Negli ultimi cinque secoli gli Arbëreshë di Greci hanno saputo conservare elementi importanti come la lingua, la cultura, le tradizioni e i costumi; ma la cittadina non ha potuto resistere alla pressione della chiesa cattolica per non praticare più il rito bizantino.

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Greci

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