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Gli edifici religiosi: la Chiesa parrocchiale di San Costantino il Grande

La chiesa parrocchiale, in stile barocco, risale agli inizi del 1600, ed è dedicata all’Imperatore Costantino, proclamato santo solo dalla chiesa orientale per i suoi meriti verso il cristianesimo. L’edificio, collocato nel centro del paese, all’interno è diviso in tre navate.

Nel corso del tempo la chiesa ha subito diverse ristrutturazioni. Nel 1845 furono realizzate le maioliche collocate in corrispondenza della facciata, che raffigurano San Costantino (al centro), San Pietro (a sinistra), San Paolo (a destra). Negli anni ’50 del XX secolo il presbiterio, che era stato costruito secondo i canoni del rito latino, venne adattato al rito bizantino.

Con i lavori di consolidamento terminati nel 1998 è stata costruita l’iconostasi, balaustra lignea di separazione tra l’altare e la navata, ornata da 12 icone rappresentanti le principali festività del calendario bizantino; altre icone presenti sono quelle dell’ultima cena, del Santo Patrono, della Madonna Odigitria, del Cristo, di San Giovanni Battista, del Crocefisso, dell’Annunciazione e dei due Arcangeli.

Di grande importanza artistica sono l’icona dell’Ascensione, posta sul solaio e l’icona del Giudizio Universale posta sulla porta d’ingresso, entrambe eseguite dall’iconografo albanese Josif Droboniku e da sua moglie Prifti. Inoltre, si possono ammirare alle pareti diverse icone come quelle di San Costantino, Santa Lucia, ecc.. Di altra importanza artistica sono gli stupendi affreschi dai colori bizantini, come il Pantocrator, la Madonna del Segno, la Natività, la Deposizione dalla Croce, la Comunione degli Apostoli.

Gli edifici religiosi: la Cappella di Santa Maria delle Grazie

La Cappella di Santa Maria delle Grazie è l’unica chiesa del paese di cui si sa l’anno di costruzione. Sulla pala posta sull’altare maggiore vi è una scritta che attesta la data di edificazione: “Questa cap… fatta fare da Trojano Calimano P. Lascio di D. Stamano Sua patri A.D. 1622”. Sulla pala vi è la Madonna raffigurata con il seno nudo e all’interno della chiesa vi è anche una statua di gesso.

Dalla piccola Cappella della Madonna delle Grazie, situata all’estremo nord del paese, prende il via la strada dedicata a Giorgio Castriota Scanderbeg, che taglia in due il paese e giunge nel luogo dove c’era una cappella dedicata alla Madonna della Cathistea, demolita una trentina di anni fa per la costruzione di una strada.

Gli edifici religiosi: il santuario della Madonna della Stella

Il Santuario della Madonna della Stella (in lingua arbëreshe: Shër Meria lllëthit), compatrona del paese, seminascosto tra cerri e ulivi, sorge a poca distanza dal centro abitato e costituisce il cuore religioso della comunità di San Costantino Albanese.

Una leggenda fa risalire la costruzione del Santuario ad un’apparizione della Madonna ad una pastorella di nome Vrasilia. Si racconta che la Madonna apparve a Vrasilia e le disse di andare dalle autorità e chiedere la costruzione di un Santuario a Lei dedicato. Ma Vrasilia, quando riferì alle autorità l’accaduto, venne derisa. Quando la ragazza tornò sul luogo dell’apparizione, la Madonna la accarezzò sulla guancia lasciandole l’impronta delle cinque dita della mano e disse alla ragazza di andare di nuovo a fare la stessa richiesta alle autorità; queste vedendo i segni sulla guancia capirono che l’apparizione era quella della Madonna e decisero di acconsentire alla richiesta e quindi costruirono il santuario.

Il Santuario è stato riedificato nel XVII secolo su un preesistente edificio bizantino del X-XI secolo. Della chiesa originaria è rimasta soltanto la tipica cupola a calotta, con il tetto a gradinate poggiante su un tamburo quadrato, che la farebbe risalire all’epoca della presenza basiliana in Val Sarmento.

Il Santuario, nel suo interno, è a navata unica separata dal presbiterio a pianta quadrata, posto in una posizione sopraelevata. Dell’altare in stile barocco oggi possiamo ammirare solo un coro ligneo del ’700. Sulle pareti del presbiterio, che costituisce quasi un complesso a sé, sono raffigurati gli apostoli. Sui pennacchi ci sono quattro evangelisti con i propri simboli; l’affresco della cupola raffigura la gloria del Paradiso. Questi affreschi non recano né date né nomi di chi li commissionò e sono attribuiti al pittore Belisario Corinzio.

Gli edifici civili: il Palazzo Pace di Venticalia

Interessante è il secentesco palazzo dei signori Pace di Venticalia, costruito su di una precedente struttura edificata dai Pignatelli Duchi di Monteleone. Subì danni ingenti a causa del terremoto del 1783 e venne più volte rimaneggiato. Venduto dall’ultima erede della famiglia, Menadora Pace di Venticalia, il palazzo fu sede dell’asilo infantile gestito dalle suore basiliane e poi, smembrato, venne adibito ad abitazioni private.

Si conservano ancora intatti l’imponente scalone che conduce alla loggia panoramica del terzo piano e la ricca cornice litica settecentesca del portone, opera di maestranze locali, sormontata dallo stemma di famiglia Pace che raffigura, in campo d’azzurro, due gemelli abbracciati reggenti in mano l’uno una stadera e l’altro una corona d’ulivo e sedenti sopra la frase in greco “giustizia e pace si sono abbracciate”.

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