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Le tradizioni popolari di San Demetrio Corone

La Benedizione dell’Acqua

E’ consuetudine della popolazione, durante la festa dell’Epifania, recarsi ad una fontana del paese, scelta come simbolo per la benedizione dell’acqua che viene poi portata nelle case per essere cosparsa. Si dice anche che l’acqua benedetta in quel preciso momento sia un forte antidoto contro il malocchio.

La benedizione delle panagie

Durante la commemorazione dei defunti (të vdekurat), suggestiva è la visita dei sacerdoti presso le famiglie, per procedere alla benedizione delle “panagje” (mensa con vino, pane, grano bollito e una candela al centro della tavola), simboli della resurrezione dei corpi e dell’immortalità dell’anima.

 

Secondo il rituale bizantino, il sabato a undici giorni dalle Ceneri, si crede che Gesù Cristo dia il permesso alle anime di ritornare nei luoghi dove sono vissuti e restarvi per otto giorni. Nel corso di tutta questa settimana ed in loro onore vengono tenuti accesi dei lumi alimentati ad olio.

Come in altri paesi albanesi, il giorno dei morti, ci si reca in cimitero con vettovaglie di ogni genere e si banchetta sulle tombe dei propri cari, con allegria, perché i defunti non desiderano che si sia tristi per colpa loro.

Il Carnevale arbëresh

A san Demetrio Corone il carnevale è la festa che consacra l'uguaglianza, il contatto libero tra le persone, senza differenza di condizioni sociali, economiche e familiari. Così, il povero si traveste da ricco, il contadino diventa il nobile, gli uomini si travestono da donne, i giovani da vecchi, così che, nel ribaltare i ruoli c'è il maggiore divertimento.

Il martedì grasso la festa culmina con la notte dei diavoli (djelzit): giovani con il volto tinto di nero, con in testa corna di bue e vestiti di pelli di capra, girano per le strade del paese facendo fracasso con campanacci. Bussano alle case ed entrano all’improvviso, facendo razzie di salumi e vino con cui si abbuffano prima della Quaresima.

Il mercoledì delle ceneri, finiti i bagordi, si celebra il falò di “zu Nikolla”, un pupazzo con le sembianze di un vecchio vestito di stracci che, con la sia morte, porta con sè tutti i mali.

Il Furto dell’Acqua

Una tradizione per il turista, da non perdere, è la consuetudine, fra la notte di sabato e domenica della Settimana Santa (Java e Madhe), recarsi alla fontana dei monaci (pusi) presso il collegio, per perpetuare il rito del “rubare l’acqua”. Di solito ci si reca a gruppi, in tutto silenzio, secondo una regola cui non si deve trasgredire, anche se le tentazioni non mancano. E’ proprio in difesa di questa regola che ci si reca con il “dhokaniqe”, un lungo bastone con estremità biforcuta.


la fontana dei monaci (pusi)

Solo dopo aver bevuto si può parlare e nel contempo scambiarsi gli auguri prima di ritornare in paese cantando. Qui si procede all’accensione di un grande falò (qeradonulla) davanti al sagrato della chiesa. Al momento dell’accensione si inneggia il canto greco “Kristos Anesti” (Cristo è risorto).

Il Festival della Canzone Arbëreshe

Tra le iniziative organizzate dagli Arbëreshë per tutelare e promuovere il loro ricco e patrimonio culturale, un posto preminente è occupato dal “Festival della Canzone Arbëreshe“ diventato appuntamento insostituibile delle espressioni musicali emergenti degli Arbëreshë.

L’idea del Festival è nata, nel 1980 ed il successo è stato immediato, superando le più rosee previsioni. Da quel momento il Festival ha prodotto centinaia di nuove canzoni ed ha lanciato decine e decine di autori ed interpreti.

Ritrovarsi ad agosto a San Demetrio Corone, per la serata finale, è diventato un appuntamento obbligato. Le canzoni partecipanti, inedite e in lingua arbëreshe o gjuha shqipe (la lingua dell’Albania), affrontano le tematiche più diverse.

Da qualche anno il Festival effettua la serata di selezione in uno dei Comuni arbëreshë. Inoltre, dal 1994, è stata concordata un’intesa bilaterale che consente al vincitore della rassegna di San Demetrio Corone di partecipare al Festival della canzone albanese di Tirana, e viceversa.

I festeggiamenti di Sant’Adriano e di Santa Natalia

Il 26 ottobre si festeggino i Santi Adriano e Natalia, patroni di San Demetrio Corone. La tradizione vuole che il giorno della vigilia, dal portone principale della chiesa, esca il “cavallo di San Demetrio” (kali i Shèn Mitrit), sorretto alle spalle da due persone. Il cavallo è realizzato con stecche di canna, ricoperte di carta colorata e viene portato in giro per le strade cittadine da due uomini che visitano casa e negozi, dove ricevono in cambio danaro, vino o altro.

La processione è aperta dallo stendardo che viene messo all’asta davanti al Palazzo Municipale. I balconi, al passaggio della processione, vengono adornati con le più preziose coperte.

In occasione di questa festività ci sono tre giorni di fiera; inoltre nel piazzale antistante la chiesa vengono allestite le “Barracche” dove ci si ritrova per mangiare panini, ma soprattutto lo spezzatino di trippa.

La festa della Madonna della mezza aratura

Il 21 novembre nella chiesa parrocchiale di Macchia Albanese, consacrata a Santa Maria di Costantinopoli, si festeggia “Shën Mëria Mexasporis” (Madonna della mezza aratura) con grande partecipazione degli arbëreshë di Macchia Albanese.

 

Bibliografia

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